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Se volete far crescere sul terrazzo, il balcone o nell’appartamento una pianta rigogliosa e forte, dovete accertarvi della qualità della terra nella quale è stata piantata. Se essa appare secca e polverosa significa che le radici hanno occupato parte dello spazio disponibile è pertanto, è giunto il momento di cambiarla.

Il terriccio è reperibile in commercio, da fioristi e in tutte le grandi distribuzioni. E’ contenuto in confezioni singole che vengono compresse. Per questo, la terra, prima di essere messa nel vaso, deve essere setacciata oppure frantumata con le mani, dopo che ne avrete verificato il grado di umidità, che deve essere almeno del 50%, perché se troppo secca, la terra rischia di danneggiare le radici, al contrario troppo umida asfissia la pianta.

Relativamente alla caratteristica chimica, c’è da dire che una pianta d’appartamento ha bisogno di terra con un ‘pH’ compreso tra il 5,5 e il 6,5%.

Del resto tutte le piante necessitano di una particolare qualità di terriccio. Il rinvaso deve essere eseguito ogni due o tre anni in un vaso più ampio, di quello in cui stanno, ma al tempo stesso non troppo grande altrimenti rischiano di sviluppare più radici.

E una volta recuperata la terra scartata dal rinvaso, lasciando all’interno del vaso la pianta, o i fiori, è necessario aggiungere il terriccio acquistato.

Quali sono i vari tipi di terriccio? E come usarli? Conosciamoli uno ad uno.

Torba: è una terra acida e leggera composta da argilla, piante acquatiche e sabbia carbonizzati. Trattiene l’acqua se la pianta non viene bagnata spesso. E’ ideale per le petunie, le fucsie e per tutte le piante che hanno bisogno di più umidità. Basta aggiungere questo tipo di terriccio ed un po’ di terra di brughiera (di cui vi parlerò dopo) ed è possibile preparare una base ideale anche per le ortensie e le rose.

Brughiera: è un tipo di terra acido, molto soffice, che viene molto usata in floricoltura, composta da sabbia silicea e materie organiche. E’ priva di argilla e non contiene calcare. Una volta bagnata riesce a trattenere con successo l’acqua. E’ ideale per rododendri, azalee, eriche ed ortensie che grazie alla sua composizione cambiano colore diventando azzurre.

Terra universale: è un tipo di terra con le stesse caratteristiche della terra da giardino, quando viene bagnata drena con facilità le radici. Se avete dei gerani potete mischiare un po’ di questa terra con un 30% di terra granulosa (di cui vi parlerò dopo), in questo modo aumenterete la capacità di far scorrere l’acqua in eccesso.

Terra granulosa: è ideale per le piante grasse. Contiene sabbia, sali minerali, piccoli sassolini e residui vulcanici. E’ molto drenante, e per questo, se volete dare maggiore stabilità alle radici delle vostre piante soprattutto se si tratta di aloe vera, agavi, potete adoperarla con l’aggiunta del 25-30% di terriccio universale.

Terra di bosco: la migliore è quella proveniente dai boschi di latifoglie. Si tratta di un terriccio composto da strati di residui organici (come frutti foglie e rami secchi), è adatta per la coltivazione di garofani e ciclamini.

Il rinvaso è preferibile farlo in primavera. Bisogna come prima cosa, eliminare le radici di colore scuro, scuotendo via la terra che hanno intorno. Non preoccupatevi di togliere anche qualche radice buona, tanto a breve ricrescerà più forte di prima.

Come seconda cosa, occorre, riempire il vaso con della terra nuova e concimare la pianta. Prima di depositare la pianta sul fondo del vaso è opportuno mettere un pezzo di coccio sopra il buco destinato al drenaggio in modo che possa trattenere la terra per non farla scorrere via con l’acqua, ed infine cospargere dell’argilla espansa di tipo grosso efficace per il drenaggio.

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