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In Italia sono in aumento i casi di epatite A, secondo quanto rivelato da una circolare del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità.

Nell’aprile 2013 infatti, sarebbero stati segnalati tramite il Sistema di Epidemic Intelligence di informazione per le malattie trasmesse da alimenti e acqua (EPIS-FWD) ed il sistema di Allerta della Commissione Europea (EWRS) due cluster internazionali di Epatite A, il primo si riferiva a pazienti dei Paesi NordEuropei (a causa del consumo di frutti di bosco congelati di importazione extra-EU), mentre, il secondo a turisti di rientro dall’Egitto.

Ebbene, ai primi di maggio, inoltre, sono stati segnalati casi di Epatite A in turisti stranieri che avevano soggiornato nel Nord dell’Italia.

Da qui, si è pensato di valutare la presenza di un incremento del numero dei casi di epatite A in Italia attraverso le notifiche di malattia infettiva ed il sistema di sorveglianza SEIEVA. Dai dati raccolti, è emerso, infatti che negli ultimi mesi, in Italia, vi è stato un incremento, rispetto agli anni precedenti, di due tipologie di epatite A.

Su 16 regioni che hanno trasmesso i propri dati a tutto il 20 maggio 2013, emerge un incremento di Epatite A pari al 70% nel periodo marzo-maggio 2013 rispetto allo stesso periodo del 2012.

Per questo è fondamentale l’avvio di indagini sul territorio nazionale per identificare l’esistenza di possibili casi autoctoni correlati nonché le potenziali fonti di origine del virus.

In relazione poi, ad un cluster familiare di epatite A, successivo ad un consumo di una torta guarnita con frutti di bosco, verificatosi ad aprile 2013, è stato effettuato il campionamento e l’analisi di una confezione integra di frutti di bosco misti congelati, sui quali è stato rilevato il virus.

Per questo, è stato attivato, il sistema di allerta rapido comunitario RASFF sugli alimenti (Notifica 2013.0694), in quanto i frutti di bosco sottoposti ad analisi erano originari di diversi Paesi esteri (tra cui Bulgaria, Polonia, Serbia e Canada).

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