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Il socialista Evangelos Venizelos, del partito greco Pasok, ha annunciato che “degli oltre 2.600 impiegati dell’Ert che sono stati licenziati, 2.000 saranno riassunti“. A riferirlo all’Adnkronos è Dimitri Deliolanes, corrispondente dell’Ert a Roma.

Ebbene, in tale dichiarazione ha precisato Deliolanes, Venizelos ha anche detto che la televisione “non si chiamerà più Ert, per problemi legali, e ci saranno contratti bimestrali o trimestrali per i 2.000 riassunti, in vista dei possibili contratti definitivi che ci saranno alla nuova televisione pubblica che sarà formata“.

Vi sarebbe, però, un grosso problema, ossia che “se viene fatto un contratto a tempo determinato si rischia di perdere i diritti maturati durante il contratto a tempo indeterminato, e quasi tutti i 2.600 avevano un contratto di questo genere, quindi si attende un’iniziativa da parte del governo in questo senso. L’unica presa di posizione annunciata dal portavoce del governo Simos Kedikoglou è che la nuova tv pubblica può cominciare a trasmettere, ma solo se il palazzo dell’Ert sarà sgomberato“.

Intanto dall’Italia, e più precisamente dalla cittò di Torino arriva un aiuto per l’Orchestra Sinfonica Nazionale Greca che a causa della mancanza di fondi, ha cessato la propria attività dopo ben 75 anni.

Diversi infatti consiglieri comunali tar tutti in primis Michele Paolino (Pd) che si sono attivati ed hanno depositato la proposta di ospitare a Torino l’Orchestra greca.

Il Vice Capogruppo propone infatti di inserire l’esibizione dell’Orchestra Nazionale Greca all’interno del cartellone di una delle kermesse musicali della città spiegando ”come nostra vicinanza al popolo greco e per impedire, in tempi di crisi economica, la chiusura di una così importante istituzione culturale”.

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