L’Ocse riferendosi al suo Rapporto sull’occupazione relativo all’anno 2012 lancia un allarme: “un giovane su due in Italia è precario“. Fissa pertanto, la percentuale del 52,9%, ovvero il doppio rispetto al 2000 quando la disoccupazione era del 26,2%, con una media d’area del 24,5%.
Secondo tale studio, il nostro Paese, è intrappolato nella recessione e non è escluso che la disoccupazione possa crescere ulteriormente, passando dal 12,2% rilevata nel mese di maggio 2013, al 12,6% valore stimato per la fine del 2014.
Un livello questo senz’altro superiore rispetto agli altri paesi Ocse, in cui si pensa che la disoccupazione possa scendere, se si prende come riferimento lo stesso periodo, passando dal’8% al 7,8%, mentre nell’area euro si calcola che possa salire dal 12,2% al 12,3%.
Ebbene, sempre secondo l’Ocse, gli Stati europei più colpiti dalla recessione sono: Italia, Grecia, Olanda, Polonia, Portogallo e Spagna, dove il tasso di disoccupazione aumenterà di oltre un punto percentuale entro la fine del 2014. I più a rischio sono i giovani tra i 15 e i 24 anni.
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