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E’ bruciata la barca con a bordo 500 migranti, tra cui molte donne e bambini naufragata ieri nei pressi dell’Isola dei Conigli a Lampedusa. Si parla per ora, di un bilancio provvisorio, di oltre un centinaio di morti. I recuperati sono stati 127, mentre le persone messe in salvo 151. Il sindaco Nicolini ha detto che è stato: “Acceso il fuoco con una coperta per chiedere aiuto“.

I superstiti accusano che: “Tre pescherecci non si sono fermati“. Il Papa da parte sua, riferendosi a tale tragedia ha detto che è una “Vergogna”. In Italia è stata proclamata giornata di lutto nazionale. Si osserverà un minuto di silenzio in tutte le scuole in memoria dei migranti che hanno perso la vita nella speranza di poter trovare una vita migliore.

L’imbarcazione, nel momento che si è capovolta, ha perso anche carburante e questo ha reso i corpi particolarmente scivolosi per i soccorritori, che li dovevano trarre in salvo, o recuperare.

L’allarme è stato lanciato dai pescherecci. I migranti, erano partiti due giorni prima dal porto libico di Misurata. I superstiti che sono stati ascoltati, sostengono che sia stato un pescatore il primo a fermarsi e a soccorrerli. E’ riuscito a far salire a bordo, sulla sua barca 47 persone.

I migranti sono tutti somali ed eritrei. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano, che si è recato ieri pomeriggio sull’isola, ha chiesto l’aiuto dell’Unione Europea, che non può più girarsi dall’altra parte, perché Lampedusa è la porta dell’Europa, e pertanto, devono essere modificate anche le norme sull’accoglienza e il salvataggio.

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