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Il Cdm ha completato e firmato l’iter per il nuovo Isee, che secondo il premier Letta e il ministro del Lavoro Enrico Giovannini con tale provvedimento si interviene in modo significativo in favore delle famiglie e dei disabili. Il nuovo indicatore, assicurano, restringerà il campo dell’evasione e scoverà i falsi poveri.

Per il Codacons, bisogna capire se si tratta di lotta agli evasori, cosa dovuta, o di un giro di vite mascherato. Perché se è doveroso da una parte incrociare i dati, e fare maggiori controlli, dall’altra c’è il rischio che venga dato un peso superiore a chi possiede una casa, e secondo l’Istat, il 72,4% delle famiglie residenti è proprietario dell’abitazione in cui vive, mentre solo il 18% paga un canone di locazione.

Ma avere una casa, specie se ereditata, non significa stare bene e non avere problemi per arrivare alla fine del mese, perché di certo le mura dell’abitazione non si possono mangiare. E’ giusto però, anche pensare a chi a parità di reddito, paga ogni mese un affitto. In tal caso, è fondamentale l’aumento dell’affitto che si potrà detrarre.

Inoltre, sempre secondo il Codacons, va anche bene che sia l’Inps a compilare, attraverso le banche dati, alcune delle voci che oggi sono autodichiarate, purché sia data poi l’opportunità al cittadino di intervenire per integrare e contestare eventuali errori di compilazione.

Il premier Letta ha chiarito che “Il nuovo indicatore sul reddito, consentirà l’accesso ai servizi alle persone che effettivamente hanno bisogno dove c’è una situazione certificata che corrisponde ad una situazione reale“. E continuando ha sottolineato che “bisogna evitare lo scandalo dei finti poveri e per questo pone il tema di un rapporto diretto tra situazione reale delle famiglie e delle persone e l’accesso ai diritti. Riporta un concetto di verità tra le persone e i servizi sociali corrispondenti“, concludendo che “Le risorse vadano alle persone che hanno bisogno.”

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