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Il Santo Padre, nel primo Angelus del nuovo anno, ha risposto al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che la sera dell’ultimo dell’anno gli aveva fatto gli auguri nel corso del suo intervento di fine anno a reti unificate.

Ieri mattina, il Papa ha detto ai fedeli radunati in Piazza San Pietro “desidero ringraziare il Presidente della Repubblica Italiana per le espressioni augurali che mi ha rivolto ieri sera, durante il suo Messaggio alla Nazione. Ricambio di cuore, invocando la benedizione del Signore sul popolo italiano, affinché, con il contributo responsabile e solidale di tutti, possa guardare al futuro con fiducia e speranza“.

Bergoglio ha poi aggiunto “siamo anche chiamati a renderci conto delle violenze e delle ingiustizie presenti in tante parti del mondo e che non possono lasciarci indifferenti e immobili: c’è bisogno dell’impegno di tutti per costruire una società veramente più giusta e solidale”, spiegando di aver ricevuto una lettera di un signore, che mettendolo a conoscenza di una tragedia familiare, successivamente elencava tante tragedie e guerre presenti nel mondo, gli chiedeva: “cosa succede nel cuore dell’uomo, che è portato a fare tutto questo? E diceva, alla fine: “E’ ora di fermarsi”.

Il Papa ha allora detto ai fedeli: “io credo che ci farà bene fermarci in questa strada di violenza, e cercare la pace. Fratelli e sorelle, faccio mie le parole di quest’uomo: cosa succede nel cuore dell’uomo? Cosa succede nel cuore dell’umanità? E’ ora di fermarsi”. Infine, Francesco ha salutato “con gratitudine le tante iniziative di preghiera e impegno per la pace che si svolgono in ogni parte del mondo in occasione della Giornata Mondiale della Pace“.

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