Il 2% del nostro patrimonio genetico sarebbe stato ereditato dall’uomo di Neanderthal. A rivelarlo uno studio condotto dall’Università di Harvard pubblicata sulla rivista Nature.
Che sostiene che il ‘tratto’ di Dna che abbiamo in comune con il nostro antenato del Paleolitico è relativo ad istruzioni sulle caratteristi di pelle e capelli e non solo. Alcuni geni sarebbero inoltre, all’origine di malattie come il diabete di tipo 2, la cirrosi biliare, il lupus e la malattia di Crohn; mentre altri del nostro comportamento, come ad esempio lo smettere di fumare.
I ricercatori hanno esaminato il dna di più di mille individui, 176 provenienti dall’Africa sub-sahariana e 846 non africani, per poi confrontare i dati con quelli relativi ad un uomo di Neanderthal vissuto circa 50.000 anni fa, la cui mappa del Dna è stata completata lo scorso anno.
Ebbene, dall’analisi fatta, è emerso che gli uomini contemporanei che non discendono dal ceppo africano hanno il 2% dei geni in comune con l’uomo di Neanderthal.