In Italia si parla dell’82% di donne che abortiscono in anestesia totale. A rivelarlo è la relazione sulla legge 194 trasmessa dal ministro della Salute al Parlamento nel mese di settembre, che dovrà poi essere presentata in Commissione Affari sociali della Camera.
Nella relazione, viene anche evidenziato, che al contrario, dovrebbe essere preferita l’anestesia locale, per i minori rischi che comporta, legati alla salute della donna, oltre che per la minore richiesta di analisi, il minor impegno di personale ed infrastrutture nonché bassi costi.
Eppure nonostante le linee guida diffuse dall’Oms e dell’Iss spesso sono le donne a chiedere l’anestesia totale, per non sentire dolore.
Inoltre, spiegano gli esperti, che altro aspetto da considerare, è quello della somministrazione della Ru 486 per la quale è previsto un ricovero di 3 giorni. Infine, il 76% delle donne che ricorre alla pillola abortiva sembra che richieda dimissioni volontarie, prima dello scadere dei 3 giorni. Altra cosa molto pericolosa per la loro salute.
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