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Ieri il premier Renzi è salito al Colle a metà pomeriggio, in lieve ritardo sulla tabella di marcia che lui stesso aveva dettato.

Dopo il colloquio avuto con il Capo dello Stato, Matteo Renzi ha detto: “Puntiamo al 2018 e a fare subito, da domattina, le cose“. E continuando ha spiegato che “fin dalle prossime settimane metteremo in cantiere le riforme e la riforma del lavoro”. Infine ringraziato: “Ringrazio il presidente della Repubblica e spero di essere in grado di meritare la fiducia sua, dei senatori, dei deputati e di milioni di italiani che attendono da questo governo risposte concrete”.

I ministri da lui scelti sono otto uomini e otto donne, una perfetta parità come mai accaduto nella storia della Repubblica.

Andrea Orlando alla Giustizia
Angelino Alfano all’Interno
Federica Mogherini agli Esteri
Pier Carlo Padoan all’Economia
Giuliano Poletti al Lavoro
Roberta Pinotti alla Difesa
Federica Guidi allo Sviluppo Economico
Stefania Giannini all’Istruzione
Dario Franceschini ai Beni culturali
Maurizio Lupi alle Infrastrutture
Maurizio Martina all’Agricoltura
Gian Luca Galletti all’Ambiente.

== Beatrice Lorenzin alla Salute
Tre ministri senza portafoglio.

== Marianna Madia alla Semplificazione e P.A.
== Maria Carmela Lanzetta agli Affari regionali
== Maria Elena Boschi alle Riforme e Rapporti Parlamento.

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