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Il pap test presto andrà in pensione. Sarà sostituito da un test del sangue che potrà individuare la presenza dell’HPV, meglio noto come Papilloma Virus.

Lo ha annunciato un panel di esperti convocato dall’Fda, confermando il risultato di diversi studi internazionali, l’ultimo più importante tra tutti e che ha visto il nostro Paese in prima linea.

In pratica, un pap test tradizionale che consiste nel prelievo di un piccolo campione di cellule, che viene poi analizzato per la ricerca di eventuali anomalie dovrà essere sostituito, secondo i ricercatori, da un test del Dna più sensibile nel trovare le lesioni precancerose, è più oggettivo, i cui risultati non cambiano a seconda del laboratorio che lo compie.

Da qui gli esperti statunitensi, hanno votato 13 a 0 a favore di tale modifica, preferendo come prima opzione negli screening il test del Dna. Mentre, oltreoceano, si utilizzano i due esami insieme oppure solo il pap test, da eseguirsi ogni tre anni anziché che ogni 5 proprio come avviene per quello più avanzato.

Così se ad oggi le raccomandazioni previste dalle linee guida indicano l’esame combinato del Pap Test e del HPV ogni cinque anni tra i 30 e i 65 anni o solo il Pap Test ogni tre anni sotto i 30 anni, le nuove indicazioni sostengono che basti solo il test dell’HPV a partire dai 25 anni.

La scoperta è stata resa nota dalla rivista Lancet, mentre lo studio è stato coordinato da Guglielmo Ronco, epidemiologo del Centro di Riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte.

Lo screening con Hpv, condotto in ben quattro paesi su oltre 175mila donne, ha dimostrato che sottoponendolo solo a tale test, si è riusciti a ridurre il numero di tumori del 60-70%.

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