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Il 12 Marzo, durante un controllo, un guardiano degli Scavi di Pompei si è accorto della scomparsa di una parte di affresco ubicato nella Casa di Nettuno, trafugato da ignoti.

Non è la prima volta, che accadano furti del genere negli Scavi di Pompei. Così intanto che i tecnici della Soprintendenza e i carabinieri si sono messi ad indagare nella speranza di poter risalire ai colpevoli, presso il Mibact so è tenuta una riunione straordinaria convocata dal Ministro Franceschini per fare luce sulla vicenda e trovare possibili soluzioni.

Alla riunione hanno partecipato: il capo di Gabinetto, prof. D’Andrea; il segretario generale del Mibact, arch. Recchia; il soprintendente di Pompei, Ercolano e Stabia, prof. Osanna; il direttore generale delle antichità, dott. Malnati, il direttore generale ed il vicedirettore del Grande Progetto Pompei, Gen. Nistri e dott. Magani; il comandante del comando tutela e patrimonio culturale dei carabinieri, Gen. Mossa.

Osanna ha esposto quanto accaduto ribadendo la piena fiducia nell’operato della magistratura e sottolineando che sono state definite delle misure straordinarie come: il rafforzamento degli standard di sicurezza del sito archeologico ricorrendo anche ad istituti di vigilanza specializzata; la sottoscrizione di una convenzione con la Ales per l’acquisizione di 30 unità di personale per l’accoglienza e di supporto alla vigilanza; un espletamento delle gare per la videosorveglianza all’interno dell’area archeologica e per la nuova recinzione e illuminazione; ed ancora, una consulenza specializzata sulle misure di protezione interna da parte del Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale (CCTPC); nonché l’utilizzo di competenze tecnico scientifiche dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro (ISCR) onde accertare lo stato delle aree danneggiate dal furto.

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