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Nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Kuala Lumpur, il premier malaysiano Najib Razak ha annunciato che, in base a nuovi dati satellitari, il volo “è andato perduto” e che “nessuno è sopravvissuto”. I familiari dei 239 passeggeri hanno ricevuto la notizia attraverso un sms inviato dalla compagnia aerea.

Dopo sedici giorni dalla misteriosa scomparsa, arriva dunque la conferma, l’aereo Malaysia Airlines MH370 è precipitato nel sud dell’Oceano Indiano e non ci sono superstiti.

Attraverso le analisi del sistema Immarsat, Najib ha spiegato che nella notte tra il 7 e l’8 marzo l’aereo “ha volato lungo il corridoio meridionale e la sua ultima posizione era nel mezzo dell’Oceano Indiano, a ovest di Perth (Australia). Si tratta di una posizione remota, lontana da ogni possibile punto di atterraggio”“.

Ma i familiari delle vittime soprattutto cinesi, che sono pari a due terzi dei passeggeri, non ci stanno. Hanno consegnato una lettera di protesta all’ambasciata. Molti di loro sono convinti che non sia stata detta tutta la verità. Altri sostengono invece che le autorità malesi abbiano nascosto di proposito alcune informazioni, pur sapendo già che il velivolo era caduto nell’oceano.

Ecco allora che la Cina interviene e chiede alla Malaysia di inviarle i dati ottenuti attraverso il gestore satellitare.

Intanto, le cattive condizioni meteorologiche hanno costretto a sospendere le ricerche dell’aereo precipitato. Sono infatti, ferme sia le navi che gli aerei che sono giunti sul posto. Lo ha annunciato l’autorità australiana dei soccorsi marittimi (Amsa).

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