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Papa Francesco ha voluto richiamare il senso profondo della missione sacerdotale, nel corso dell’omelia che ha tenuto questa mattina, durante la Messa del Crisma nella Basilica di San Pietro alla quale hanno partecipato sacerdoti, cardinali e vescovi, aprendo le liturgie al Triduo di Pasqua.

Il sacerdote è il più povero degli uomini se Gesù non lo arricchisce con la sua povertà, è il più inutile servo se Gesù non lo chiama amico, il più stolto degli uomini se Gesù non lo istruisce pazientemente come Pietro, il più indifeso dei cristiani se il Buon Pastore non lo fortifica in mezzo al gregge”, ha sottolineato il Santo Padre, spiegando “Trovo tre caratteristiche significative nella nostra gioia sacerdotale: ovvero una gioia che ci unge ma non che ci rende untuosi, sontuosi e presuntuosi, una gioia incorruttibile ed una gioia missionaria che si irradia a tutti e attira tutti, cominciando alla rovescia: dai più lontani”

Papa Francesco ha poi aggiunto che “nessuno è più piccolo di un sacerdote lasciato alle sue sole forze“.

Papa Bergoglio ha parlato anche dei suoi momenti di smarrimento rivelando “che nei momenti di tristezza, in cui tutto sembra oscurarsi e la vertigine dell’isolamento ci seduce, quei momenti apatici e noiosi che a volte ci colgono nella vita sacerdotale (e attraverso i quali anch’io sono passato), persino in questi momenti il popolo di Dio è capace di custodire la gioia, è capace di proteggerti, di abbracciarti, di aiutarti ad aprire il cuore e ritrovare una gioia rinnovata”..

Nel corso della celebrazione, i sacerdoti hanno rinnovato le promesse fatte al momento dell’ordinazione; venendo benedetti con l’olio degli infermi, l’olio dei catecumeni e il crisma.

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