Lorenzo Manavella, 25 anni, accusato della strage di Vercelli, si è presentato sporco di sangue ieri sera negli uffici della polizia ferroviaria di Venezia Santa Lucia, ammettendo di essere l’autore del triplice omicidio.
«Li ho uccisi io ha esordito. Non so perché l’ho fatto, è stato un colpo di testa. Ho preferito costituirmi qui a Venezia e non a Vercelli».
Il delitto era stato scoperto venerdì: tre i cadaveri che presentavano brutte ferite di arma da taglio e la testa sfondata, trovati in una villetta di Santhià (Vercelli). Si tratta di Tullio Manavella, 85 anni e Pina Bono, 78 anni, i nonni di Lorenzo, e la zia Patrizia Manavella di 56 anni.
Il giovane omicida, promessa del volley, secondo alcune testimonianze era «uno che dava problemi», «un vandalo» che «aveva avuto guai con la legge». Nel suo passato infatti il reato di spaccio di hashish.
Alle forze dell’ordine al momento non è ancora ben chiaro il perché abbia commesso tale delitto, anche perché sulla sua pagina Facebook aveva una foto con i nonni e confessava quanto teneva a loro.
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