Papa Francesco, in occasione dell’incontro con le autorità giordane ad Amman, ha ribadito che occorre trovare una soluzione pacifica alla crisi siriana e una soluzione al conflitto israeliano-palestinese. (altro…)
Le Officine Farneto sabato 24 e domenica 25 Maggio, portano la cucina tradizionale ed innovativa, unita alla cultura culinaria metropolitana al ‘This is Food’, manifestazione alla sua seconda edizione. (altro…)
Il viaggio di Papa Francesco in Terra Santa, è fortemente simbolico, sarà incentrato sui temi del Medio Oriente e il rapporto tra cattolici e ortodossi. (altro…)
Tissot T-Race Touch è rivoluzionario orologio che racchiude le straordinarie qualità di due modelli. Ha un design dinamico ed uno stile vincente, una linea accattivante. (altro…)
Kate Moss nonostante i suoi 40 anni continua ad essere un’icona di stile e la modella più pagata della Gran Bretagna. (altro…)
Paul McCartney è stato ricoverato in un ospedale di Tokyo per una sindrome virale che lo ha costretto ad annullare i concerti in programma in Giappone e in Corea del Sud con il tour “”,. (altro…)
Il giudice, Simone Orazio, della II sezione penale del Tribunale di Taranto, ha condannato in primo grado, a complessivi 189 anni di carcere 27 imputati per disastro ambientale e omicidio colposo, per il decesso di 21 operai morti di cancro a causa dell’esposizione ad amianto.
Condanna di 4-9 anni e mezzo, di carcere per gli ex manager e direttori generali dello stabilimento siderurgico di Taranto Italsider/Ilva.
La pena più alta, nove anni e mezzo, è andata al manager Sergio Noce. Condanna di 9 anni per Gianbattista Spallanzani e 9 anni e 2 mesi per Attilio Angelini, accusati tutti di disastro ambientale e della morte di ventuno persone per mesiotelioma.
Pietro Nardi e Giorgio Zappa, ex dg di Finmeccanica sono invece stati condannati a otto anni e mezzo.
Fra gli imputati compaiono anche il patron dell’Ilva Emilio Riva, morto il 30 aprile scorso, suo figlio Fabio Riva e l’ex direttore di Taranto Luigi Capogrosso, condannati a sei anni.
Secondo l’accusa, l’amianto fu adoperato in modo massiccio nello stabilimento di Taranto, ed ancora oggi è presente in alcuni impianti Ilva.
Gli operai non furono formati ed informati sui rischi che correvano a causa di tale sostanza, e non ricevettero visite mediche atte a preservare la loro salute.
Il giudice ha pertanto stabilito una provvisionale anche per malattia professionale nei confronti dell’Inail, di euro 3,5 milioni.