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Secondo un recente studio pubblicato su Nature Communications, la malaria potrebbe essere debellata con un batterio presente nell’apparato riproduttivo delle zanzare stesse.

I ricercatori della Harvard School of Public Health, in collaborazione con l’Università di Perugia, del Centro di Biologia Integrata (CIBIO) dell’Università di Trento, e del CNRS (centro nazionale per la ricerca scientifica in Francia) hanno scoperto che infettare le zanzare portatrici del parassita della malaria con un batterio abbassa il livello del parassita stesso, limitandone la diffusione.

Il batterio, noto come Wolbachia, ridurrebbe il livello di infezione del parassita Plasmodium responsabile della malaria, e quindi pertanto potrebbe essere utilizzato anche per controllare le popolazioni naturali di zanzare.

Nicola Segata, ricercatore all’Università di Trento e co-autore dello studio, ha spiegato che l’obiettivo originario del progetto era quello di identificare tutti i batteri presenti nel sistema riproduttivo maschile e femminile. Ma poi si è scoperto che questo nuovo ceppo del batterio, presente nelle zanzare Anopheles è emerso nel corso di analisi computazionali.

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