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Dall’Istituto Europeo per la Ricerca sul Cervello (EBRI) fondato dal Nobel Rita Levi Montalcini i ricercatori hanno scoperto il meccanismo principale capace di innescare l’Alzheimer.

I ricercatori indagando su alcune cellule cerebrali animali, sarebbero riusciti ad individuare nel cervello del criceto il luogo dove si formano le molecole responsabili del processo che genera la patologia.

In pratica, la formazione delle placche dalle quali dipenderebbe la proteina beta-amiloide, composta da piccoli frammenti di DNA.

La malattia di Alzherimer si svilupperebbe nel momento in cui questa proteina verrebbe espulsa dalle cellule.

I ricercatori impiegando le sonde molecolari e andando a colpire le molecole tossiche prima che venivano espulse dalle cellule, si sono accorti che queste fermavano l’attivazione dell’Alzheimer.

Nelle donne, soprattutto in quelle ansiose, una delle cause scatenanti di questa “espulsione tossica” sarebbe secondo gli studiosi da attribuire allo stress. Ma esisterebbero anche altre ipotesi al vaglio degli scienziati, sotto esame nei prossimi mesi.

Per ora gli esperti, si limitano a dire di utilizzare una nuova terapia basata su raggi luminosi in grado di individuare il processo di attivazione, ancor prima dell’avvio, nel 90% dei casi.

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