Il pregiudizio razziale nasce dalla geometria del volto

Secondo uno studio condotto dalle Università inglesi di York e Princeton, pubblicato su Proceedings of National of Science il nostro giudizio sulle persone viene formulato in base al loro viso.

Ne sono convinti gli scienziati che hanno analizzato mille fotografie di adulti di etnia caucasica descrivendone i punti geometrici per misurarne poi occhi, naso, bocca, profilo naso, mandibola e zigomi al fine di arrivare a classificarli in 65 tipologie diverse di tratti somatici.

Che a loro volta, sono state associate a sedici tratti sociali che sono stati presentati poi a molte persone onde conoscerne il loro parere.

Così facendo sono stati ricavati tre tratti fondamentali che ognuno di noi al primo sguardo percepisce quando guarda una persona.

I visi delle persone vengono percepiti come maggiormente affidabile e meno affidabile. Oppure certi visi possono sembrarci affascinanti, o in salute.

Per questo gli autori dello studio spiegano che: “La prima impressione conta. Perciò, nonostante le enormi variazioni dei volti, una parte consistente, corrispondente al 58% di queste varianti, è indice di giudizi definiti oggettivamente. Le proprietà geometriche dei volti, dalla grandezza della testa, profilo del naso, forma labbra, altezza zigomi, misura sopracciglia, colorito della pelle, creano il pregiudizio”.