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La situazione militare si fa sempre più difficile per il governo ucraino, e Mosca alza i toni contro la Nato.

Kiev sostiene che «una grande guerra» contro la Russia sarebbe alle porte e potrebbe provocare «decine di migliaia» di morti, accusando il patto Atlantico di «esasperare le tensioni», con il progetto di schierare truppe nell’est Europa, assicurando che agirà di conseguenza.

Mikhail Popov, ha infatti annunciato che Mosca rivedrà la propria strategia militare: «Il fatto che le infrastrutture militari dei membri Nato si stiano avvicinando ai nostri confini e che si stiano ampliando rappresenterà una delle minacce per la Federazione russa».

Il segretario della Nato Rasmussen, durante il vertice Nato ha sottolineato invece che “Mentre parla di pace, la Russia non ha fatto neppure un passo” per la de-escalation, aggiungendo che “ora il Cremlino combatte contro l’Ucraina” e che l’Alleanza è “unita” ed è “al fianco dell’Ucraina”. Per questo “abbiamo predisposto un pacchetto di misure perché l’Ucraina possa provvedere meglio alla propria sicurezza. Gli alleati hanno stabilito, infatti, di stanziare 15 milioni di euro attraverso la Nato”.

Inoltre, secondo la Nato, il numero delle truppe russe in Ucraina sarebbe tra i mille e i duemila uomini, una forza molto più grande è ammassata al confine tra Russia e Ucraina.

Intanto proseguono, però, anche i contatti telefonici tra i leader mondiali ed il presidente Putin. Dopo Matteo Renzi e Manuel Barroso, è la volta di Silvio Berlusconi, con un colloquio, visti i rapporti di grande amicizia tra i due, per allentare la tensione.

Il ministro Federica Mogherini, neo-ministro degli Esteri al Parlamento europeo, da parte sua, ha ricordato davanti alla Commissione Esteri del Parlamento europeo, che «non esiste più un partenariato strategico, per scelta di Mosca».

E che già da mercoledì «la commissione preparerà il pacchetto» delle nuove sanzioni europee per la Russia. Entro venerdì poi si prenderà una decisione.

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