Stare in piedi, secondo uno studio, protegge il nostro Dna e allunga la nostra vita

Stare in piedi aiuta a ritardare l’invecchiamento e a vivere più a lungo. Ne sono convinti i ricercatori del Karolinska University Hospital di Stoccolma, i quali hanno pubblicato uno studio sul British Medical Journal.

Chi resta a lungo seduto muore prima. Gli scienziati rivelano infatti, che trascorrere meno tempo seduti è salutare più dell’esercizio fisico.

Lo studio in questione, condotto ha, infatti, mostrato, che esiste una forte correlazione tra il tempo trascorso sulla sedia o sul divano e la lunghezza dei telomeri, ovvero regioni terminali del cromosoma del Dna, il cui progressivo accorciamento è associato proprio all’invecchiamento cellulare.

L’esercizio fisico è importante ma, secondo Mai-Lis Hellenius, autore dello studio: “la sedentarietà è il nuovo fattore di rischio per la salute dei giorni nostri. E per questo, ipotizziamo che una riduzione nelle ore passate da seduti abbia una maggiore importanza dell’aumento delle ore dedicate all’esercizio”.

Il tempo trascorso sulla sedia, osservato dai ricercatori, per un certo periodo, in 49 adulti sovrappeso sedentari che avevano superato i sessant’anni, misurandone i telomeri nelle loro cellule sanguigne, ha fatto emergere che metà di loro aveva preso parte a un programma di esercizio della durata di sei mesi, mentre gli altri no, e che le persone che fanno più esercizio fisico avevano la tendenza ad essere sì più sane, ma la cosa più importante, risiedeva nel fatto di quanto tempo costoro passavano seduti, facendo emergere, che meno tempo una persona passava seduta, più lunghi erano i suoi telomeri e, quindi, maggiori le possibilità di vivere più a lungo.