Il comandante Gregorio De Falco che ordinò a Francesco Schettino di risalire subito a bordo durante il naufragio della Costa Concordia, è stato tolto dal mare e trasferito al servizio amministrativo.
Dopo dieci anni, a fine settembre, terminerà il suo incarico nel settore operativo della Capitaneria di Livorno, per eseguire quello alla Direzione marittima.
Il parlamentare Pd Federico Gelli, e Maurizio Gasparri di Forza Italia, hanno annunciato un’interrogazione al ministro Maurizio Lupi per vederci chiaro sulla vicenda.
Trasferimento vissuto con molta amarezza da parte del comandante, come riportano molti organi di stampa.
“Eseguirò gli ordini, ma sono convinto di essere vittima del mobbing. Dunque valuterò azioni legali“, ha dichiarato ancora al Corriere della Sera.
E continuando ha aggiunto a Repubblica: “Sono molto turbato . Questo cambio di incarico non mi era neppure stato prospettato”.
E facendo un paragone con Scettino, di cui si ricorda è salito di recente in cattedra, dice: “Mi fa riflettere sulla circostanza che questo Paese è storto, privo di riferimenti corretti in cui le persone rispondano per il ruolo e la responsabilità che hanno”.
Ma d’altronde, come dargli torto?
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