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La vita di Jules Bianchi è appesa a un filo. I familiari del pilota francese, rimasto coinvolto in un drammatico incidente al giro 43 del gran premio di formula uno del Giappone a Suzuka e in coma, ed hanno parlato con i medici del Mie General Medical Centre di Yokkaichi, i quali hanno rivelato una situazione veramente drammatica.

Il professor Gerard Saillant, chirurgo che ha avuto in cura anche Michael Schumacher sostiene che si tratti di “lesione assonale diffusa“: tre parole che indicano un quadro clinico gravissimo ma stabile.

Secondo l’associazione italiana degli psichiatri, che ha studiato questo tipo di trauma, il danno può causare una disabilità permanente o grave.

Il violento scontro di domenica, avvenuto contro la ruspa a bordo pista, sul tracciato di Suzuka, ha causato al pilota francese gravi danni cerebrali.

Le prossime ore saranno per lui decisive. La famiglia di Bianchi ha confermato in un comunicato stampa la diagnosi ringraziando il professor Saillant , il professore Presidente della Commissione Medica FIA ed il Professor Alessandro Frati, neurochirurgo dell’Università di Roma La Sapienza, che ha raggiunto il Giappone su richiesta della Scuderia Ferrari, e quanti hanno inviato messaggi di affetto e vicinanza alla famiglia.

Un incidente però, che si poteva evitare. L’analisi delle cause che hanno portato allo schianto di Jules Bianchi a Suzuka porta ad un’unica conclusione: se organizzatori e direttori di gara avessero anteposto la sicurezza allo spettacolo molto probabilmente il giovane pilota francese non sarebbe in fin di vita all’ospedale universitario di Mie.

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