Il vaccino sperimentale contro l’Ebola prodotto dall’azienda britannica GSK e messo a punto in Italia a Pomezia, non sarà pronto prima del 2016. Pertanto, non “può essere considerato una possibile risposta all’epidemia attualmente in corso”.
Tale vaccino, chiamato cAd3-ZEBOV utilizza come vettore un adenovirus prelevato da scimpanzè, e rappresenta uno dei due vaccini che l’Organizzazione Mondiale della sanità considera promettenti per sconfiggere l’Ebola.
Il dottor Ripley Ballou di GSK ha però annunciato che i primi test per valutare l’efficacia del vaccino cAd3-ZEBOV sono già partiti in Africa ma l’azienda attende altre conferme circa la sua efficacia, prima di poterlo produrre su vasta scala.
Si parla già di 10mila dosi richieste dall’Organizzazione mondiale della Sanità”, ma i dati non saranno disponibili prima della fine del 2015. Poi produrre dosi in grandi numero del farmaco ci porterà ad attendere sino al 2016″. Annuncia ancora Ballou.
Mentre negli Stati Uniti, dove il paziente “zero” di Dallas, morto per il virus e le due infermiere che sono state contagiate, le autorità sanitarie rispondono all’annuncio con l’ordine di produrre subito il vaccino ZMapp, prodotto dalla Mapp Biopharmaceutical di San Diego e usato in fase di sperimentazione per trattare i primi casi, ma le cui dosi sono già esaurite.
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