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Il marito di Elena Ceste è da questa mattina indagato per omicidio. Il corpo della moglie è stato ritrovato otto mesi dopo la scomparsa in un canale di scolo a 800 metri dalla casa dove la coppia viveva.

I carabinieri di Asti, questa mattina alle ore 7,50, si sono recati presso l’abitazione ed hanno bussato alla porta della casa di Costigliole d’Asti per notificare a Michele Buoniconti, 44 anni, marito di Elena, l’avviso di garanzia, oltre alla notifica che lunedì mattina, alle 8, inizierà l’autopsia sul corpo della donna, eseguita dal medico legale Franco Romanazzi di Alba.

Nell’atto giudiziario non viene, però, contestato alcun occultamento di cadavere. Nella casa assieme a Michele, ci sono anche i familiari di Elena, i genitori, la sorella Daniela e i quattro figli.

Fuori la villetta, cronisti e tv. Si cerca la verità. Emergono dal profilo Facebook di Elena Ceste tracce ed una seconda vita.

Contatti e relazioni con altri tre uomini, identificati e interrogati. Poi emergono i segni di una depressione, di una persona che non è riuscita ad adattarsi ad un’esistenza diversa, e in una zona del tutto isolata.

Dagli atti emerge che la sera precedente alla scomparsa, lei e il marito avevano litigato. Lui era geloso, aveva letto i messaggi lasciati su Facebook, individuando un uomo che poteva «minare la loro serenità».

Michele è stato, più volte, interrogato dai carabinieri e dal pm Laura Deodato. Sono emerse alcune contraddizioni e inesattezze, ma in sostanza il suo racconto ha sempre tenuto.

Ma ad oggi, tante cose non quadrano. Elena lascia il pigiama, le calze, davanti al cancello; le pantofole, l’assorbente usato, un maglione rovesciato nel cortile. Lui raccoglie e consegna ogni cosa ai carabinieri. Ma tutto sembra uscito dalla lavatrice, neanche un filo d’erba o una traccia di fango. E gli occhiali. Trovati – secondo Michele – in un secondo tempo.

Viene da chiedersi, può una persona miope allontanarsi da casa senza occhiali? Il cane che era nel giardino non ha abbaiato. La donna è stata trovata nuda. Uccisa tra le e 9 di quel 24 gennaio. E il corpo portato nel canale più tardi. Magari di notte.

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