Lo studio pubblicato sull’Eurosurveillance condotto dall’Istituto Superiore di Sanità insieme all’Istituto San Gallicano, durato 25 anni, incentrato sulle malattie veneree come la sifilide, rivela che queste sono in grado di aumentare il rischio di contrarre l’HIV.
Gli esperti, esaminando un campione di 1860 persone residente a Roma, sono arrivati alla conclusione che le malattie veneree riescono ad aumentare fino a 7 volte le probabilità di trasformarsi in Hiv.
Grazie ad altri dati raccolti, negli ultimi decenni, è, inoltre, emerso che dal 1991 al 2013 i soggetti che hanno contratto le malattie veneree trasmissibili attraverso rapporti sessuali non protetti, sono stati 98.000, e tra questi, 16.000 hanno contratto la sifilide mentre 5.000 addirittura l’HIV.
Nella maggior parte dei casi si trattava di giovani italiani, che non hanno avuto una buona educazione sessuale e che quindi non si rendono conto dei rischi che si corrono se non si adoperano le dovute precauzioni.
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