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La caccia al pirata della strada, che ha travolto ed ucciso sabato sera il 19enne Giancarlo Ravidà, a Prato, si è conclusa ieri, 5 gennaio. L’uomo si è presentato in questura, accompagnato dal suo avvocato, ammettendo di essere stato lui l’automobilista che ha provocato la morte del ragazzo, originario di Foggia.

Il pirata della strada è un marocchino di 28 anni, con un precedente penale. Sposato con un’italiana e con due figli minori, sottoposto a fermo con l’accusa di omicidio colposo e omissione di soccorso.

L’avvocato dell’uomo ha dichiarato: “il suo assistito si è fermato con la sua auto a pochi metri di distanza dal luogo dell’incidente. Ha cercato di partecipare alle manovre di soccorso senza tuttavia comunicare alla polizia municipale e ai medici che era stato lui a travolgere il ragazzo”, aggiungendo: “Spero che la procura tenga conto del racconto e che faccia cadere il reato di omissione di soccorso”.

Il marocchino al momento dell’impatto era alla guida della sua Audi A3 con un connazionale che il giorno dopo – domenica – è stato arrestato dalla polizia per una rapina consumata ai danni di un cinese a Prato. La procura sta indagando e cercando di ricostruire come i due hanno poi trascorso la serata.

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