Pino Daniele si poteva salvare: “Era possibile intervenire“. Il medico legale Luisa Regimenti, presidentessa dei medici legali italiani e consulente di parte della seconda moglie dell’artista, Fabiola Sciabbarrasi, ha preferito in questi giorni, evitare di dire la sua ai giornalisti che le chiedevano informazioni sull’autopsia, ma incalzata dalle domande, alla fine ha ceduto, sbilanciandosi rimanendo sul vago e sostenendo che “se questo è l’esito dell’autopsia su un uomo, significa che non è morto per colpa di un infarto fulminante massivo. Sono termini che per noi medici, e che per eventuali ricadute giuridiche, significa qualcosa”.
Per poi continuare aggiungendo che: “In casi generali di quella sofferenza e, ripeto non di attacchi fulminanti che prendono tutto il cuore, si può e si deve intervenire. E da medico, come chiunque medico, so che nelle primissime ore ci sono possibilità di salvezza”.
Tra l’altro, anche lo specialista che seguiva Pino Daniele da più anni, ha fatto intendere alla stampa che, raggiunto al telefono dall’artista, sembrava che la sua situazione non fosse così grave e non diversa dalle altre volte.
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