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A bordo di un aereo papale, in volo da Colombo a Manila, Papa Francesco ha risposto ai giornalisti che hanno esordito dicendo “Noi le faremo un po’ di domande, ma lei quando è stanco se ne può andare a riposare quando vuole“.

Così il Papa, in piedi, tra il corridoio e la prima fila di poltrone, e un sorriso sulle labbra, ha fatto intendere che per lui era un piacere rispondere. E nonostante il poco tempo a disposizione, il pontefice è riuscito ad essere molto convincente ed esaustivo su diverse domande.

Ha parlato del suo viaggio in Sri Lanka, ha toccato molti argomenti importanti, ma primo tra tutti ha risposto con piacere a chi gli chiedeva: Lei ha parlato della libertà religiosa come diritto umano fondamentale. Ma, nel rispetto delle diverse religioni, fino a che punto si può andare contro la libertà di espressione, visto che anche quella è un diritto fondamentale?

Grazie della domanda. Credo che tutti e due siano diritti fondamentali, sia la libertà religiosa che la libertà di espressione. Lei è francese andiamo a Parigi. Parliamo chiaro: non si può nascondere la verità, ognuno ha diritto di praticare la propria religione senza offendere, cosi facciamo e vogliamo fare tutti. Secondo, non si può fare la guerra uccidere in nome della propria religione, in nome di Dio. Di fronte a quello che succede adesso ci si stupisce, ma pensiamo alla nostra storia, quante guerre di religione abbiamo avuto? Lei pensi alla notte di san Bartolomeo. Come può ben comprendere anche noi siamo stati peccatori. Ma non si può uccidere in nome di Dio, è una aberrazione. E ora arriviamo alla libertà di espressione: ognuno non solo ha la libertà, ma anche ha il diritto e l’obbligo di dire quello che pensa per aiutare il bene comune, pensiamo a un deputato o a un senatore se non dice quale è la vera strada da seguire, non collabora al bene comune. Abbiamo l’obbligo di dire apertamente tutto, ma senza offendere. Perché è vero che non si può reagire violentemente. Però se Gasparri dice una parolaccia contro la mia mamma gli arriva un pugno, è normale. Non si può provocare, non si può insultare la fede degli altri, non si può prendere in giro la fede. Benedetto XVI in un suo discorso aveva parlato di mentalità post positivista, della metafisica post positivista che porta a credere che alla fine le religioni e le espressioni religiose siano delle sotto culture, che sono tollerate, e che in fondo sono poca cosa. Non fanno parte della cultura illuminista. È una eredità dell’illuminismo se tanta gente sparla delle altre religioni, se ridicolizza la religione degli altri; questi provocano. E cosi può accadere quello che succede se Gasparri dice qualcosa contro mia mamma, solo che c’è un limite. Ogni religione ha dignità. Ogni religione che rispetta la vita umana non possiamo prenderla in giro. Questo è il limite. Nella libertà di espressione ci sono limiti, come quello della mia mamma. Non so se sono riuscito a rispondere alla domanda”.

E a chi gli ha chiesto: Lei ha parlato contro l’estremismo religioso. Lei ha idea concreta come coinvolgere altri leader religiosi per limitare questo problema? il Papa ha risposto “La proposta di fare un meeting è stata fatta: io so che alcuni lavorano so questo. Ho parlato con il cardinale Tauran. Vedremo”.

Papa Francesco ha poi raggiunto le Filippine dove è atterrato a Manila nel tardo pomeriggio (la mattinata, in Italia) accolto da una grandissima folla di fedeli, dove inizierà con la partecipazione a diversi incontri e cerimonie religiose, e lunedì alle ore 10, ora locale ripartirà alla volta di Roma, per far rientro in Vaticano.

Il primo incontro ufficiale è previsto per domani alle ore 10.15 (quando in Italia saranno le 3.15 della notte) nel Palazzo Presidenziale dove Francesco incontrerà le autorità istituzionali e il corpo diplomatico nella Cerimonial Hall, dove sarà accolto dal Capo dello Stato, Benigno Aquino.

Subito dopo, Papa Bergoglio celebrerà la messa insieme al cardinale Louis Antonio Tagle arcivescovo di Manila e i vescovi filippini nella Cattedrale dell’Immacolata Concezione.

Poi nel pomeriggio alle ore 17.30 incontrerà le famiglie nel Mall of Asia Arena.

Nella giornata di Sabato, si recherà invece a Tacloban, regione devastata dal tifone ‘Yolanda’ nel novembre del 2013, per la celebrazione di una messa all’aeroporto internazionale e dopo il pranzo, con alcuni sopravvissuti alla catastrofe, Bergoglio incontrerà i superstiti nella cattedrale di Palo per benedire il ‘Pope Francis Center for the Poor’.

Domenica, infine, farà rientro a Manila, per un incontro con i giovani nel campo sportivo universitario e la celebrazione eucaristica.

Infine, il giorno dopo, si congederà con una cerimonia per poi mettersi in viaggio per raggiungere Roma.

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