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In Toscana c’è molta paura. Sono stati rilevati tre casi di meningite in soli 8 giorni.

Così mentre si svolgono le opportune indagini per capire la causa della sua diffusione, i medici danno istruzioni e consigli ai residenti su come comportarsi.

La meningite, non è altro, che una infiammazione delle meningi, ovvero, delle membrane capaci di proteggere il cervello.

E’ causata da un batterio chiamato meningococco, con incubazione che oscilla tra i due e i 10 giorni, ed è facilmente diffusa in ambienti chiusi ed affollati come cinema, discoteche, mezzi pubblici e scuole.

I più esposti sono i bambini.

Come riconoscerla? I sintomi più evidenti sono febbre molto alta, mal di testa, vomito, rigidità muscolare, sonnolenza che sembra coma.

Riconoscerla tempestivamente significa salvarsi e salvare la vita di altre persone.

Una giusta terapia antibiotica può però riuscire a sconfiggere la meningite, in altri casi può essere di tipo acuta e anche causa di morte in sole poche ore.

Il meningococco, però, c’è da dire, che di per sé non è pericoloso, perché alcune persone lo hanno già in corpo, ma nemmeno lo sanno.

Tuttavia, se questo attacca il cervello, soprattutto in presenza di influenza o di difese immunitarie basse, può scatenare la meningite.

Il meningococco è facile da annientare, vive per poco tempo, muore col calore (ad esempio al sole) o con l’azione di disinfettanti.

Ne esistono di diversi ceppi: denominati con le lettere dell’alfabeto. In Toscana ad esempio, è stato approvato il vaccino contro il meningococco di tipo B.

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