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Google ha perso la causa. E’ ora costretto ad adottare una serie di misure atte a tutelare la privacy degli utenti italiani prescritte dal Garante per la protezione dei dati personali e, per la prima volta in Europa, ad adeguarsi anche a delle verifiche periodiche che accertino l’avanzamento dei lavori, e l’adeguamento della piattaforma secondo una normativa nazionale.

L’Autorità ha approvato, un protocollo di intesa e di verifica nel suo provvedimento di luglio scorso nei confronti di Mountain View.

Si passa pertanto da una fase di prescrizioni ad una di pratica, che dovrà essere ultimata non oltre il 15 gennaio 2016.

Nel documento si prevedono: aggiornamenti trimestrali sullo stato di avanzamento dei lavori e la possibilità per l’Autorità di eseguire delle verifiche di conformità in sede, secondo la disciplina italiana e delle misure implementative.

In base a tale protocollo, l’Autorità, inoltre, monitorare costantemente le modifiche fatte da Google al trattamenti dei dati personali degli utenti che usufruiscono dei suoi servizi, il motore di ricerca, la posta elettronica, la diffusione di filmati (tramite YouTube) e il social network.

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