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La Cassazione da’oggi le motivazioni nella condanna di Salvatore Parolisi, sostenendo che l’uccisione della moglie Melania Rea sarebbe avvenuta «in termini di occasionalità» e non con premeditazione.

Il verdetto è stato esteso dall’ex pm Anticamorra Raffaello Magi della Prima sezione penale della Suprema Corte, escludendo la crudeltà e il conseguente aumento di pena.

Secondo i giudici, le 36 coltellate inflitte da Salvatore Parolisi alla moglie Melania indicano che si è trattato di un «dolo d’impeto» finalizzato ad uccidere, ma «la mera reiterazione dei colpi (pur consistente) non può essere ritenuta» come aggravante di crudeltà.

Né, tanto meno, il mancato soccorso dell’imputato alla moglie: «L’abbandono in stato agonico è anch’esso una condotta che può essere ricompresa nel finalismo omicidiario non potendosi, però, assimilarsi la crudeltà all’assenza di tentativi di soccorso alla vittima».

Non è escluso quindi che Salvatore Parolisi possa, in sede di ricalcolo della pena, ottenere delle attenuanti per l’eliminazione dell’aggravante della crudeltà.

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