Napoli Istituto Cervantes: mostra ‘Women & Women’, dal 5 marzo la fotografia di cinque tra le più apprezzate fotografe spagnole

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Giovedì 5 marzo alle ore 18.00 nella Sala Esposizioni dell’Istituto Cervantes di Napoli si terrà l’inaugurazione della mostra WOMEN & WOMEN, che vede come protagoniste le donne: fotografe, artiste, impegnate, donne dietro la macchina fotografica che guardano altre donne davanti all’obiettivo.

Così, dopo New York e Chicago, anche Napoli inaugura in via Nazario Sauro, 23 la mostra “Women & Women” a cura della gallerista madrilena Blanca Berlín.

14 le fotografie esposte, di cinque tra le più apprezzate fotografe spagnole – Beatriz Moreno, Gabriela Grech, Isabel Muñoz, Ouka Leele e Soledad Córdoba.

Scatti in cui emerge l’essenza del corpo femminile e si esprimono i cambiamenti intervenuti sulla scena artistica nazionale degli ultimi decenni.

L’esposizione, organizzata dall’istituto di cultura spagnolo in collaborazione con Acción Cultural Española (AC/E) e il Ministerio de Asuntos Exteriores y de Cooperación, si potrà visitare gratuitamente fino al prossimo 23 aprile, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 19 e il sabato dalle 10 alle 13.

Al vernissage, in programma giovedì 5 marzo alle ore 18, interverranno oltre alla curatrice Blanca Berlín, anche la direttrice dell’istituto Cervantes di Napoli, Luisa Castro e Miguel Fuertes Suárez, Console Generale di Spagna a Napoli.

Isabel Muñoz, nei suoi scatti è coerente con il suo personalissimo universo creativo, indaga sulle affascinanti forme del corpo femminile, sulla gestualità e sensualità della pelle. Le sue immagini esaltano il perfezionismo, il senso delle proporzioni, l’eleganza e l’inesauribile capacità di seduzione.

Soledad Córdoba attraverso le sue opere fa emergere gli abissi del subconscio, evocando una realtà paradossalmente irreale, premonitrice.

Beatriz Moreno, rappresenta, invece, un viso senza traccia di emotività, apatico e privo di passioni, inquietante come la dea greca che gli presta il nome, Ecate.

Gabriela Grech, rappresenta, invece, lo sguardo interiore e l’acqua, come simbolo di ciò che non possiamo dominare, angoscia vitale che ci accompagna fin dalla nascita.

Ouka Leele, infine, ci trasforma in ricettori di messaggi psicologici carichi di simbolismo, attraverso colori sgargianti e un peculiare immaginario personale.

Giovanna Manna

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