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Alla luce di quanto rivelato dal New York Times, secondo cui uno dei piloti del volo Germanwings precipitato martedì sulle Alpi francesi sarebbe rimasto chiuso fuori dalla cabina, si rafforza sempre più l’idea che si sia trattato di suicidio.

Le Figaro e le autorità francesi, durante una conferenza stampa, hanno annuncitao che per ora è questa l’unica spiegazione da quanto sta emergendo.

Ma “E’ in corso una indagine di sicurezza che presto potrebbe trasformarsi in un’indagine penale“.

I piloti, entrambi di nazionalità tedesca, uno dei due è stato chiarito che è rimasto fuori dalla cabina di comando, mentre l’altro all’interno.

Il copilota che avrebbe indotto l’aereo a precipitare è Andreas Lubitz, di 28 anni di Montabaur, mentre il comandante di bordo Patrick Sonderheimer, padre di due bambini, di Düsseldorf, colui che ha cercato con tutti i mezzi di entrare in cabina e non ci è riuscito perché bloccata la porta dall’interno.

Il capitano lavorava per la compagnia low cost da maggio 2014 e aveva un’esperienza di oltre seimila ore di volo in Lufthansa e Condor.

Mentre il copilota 630 ore di volo e aveva iniziato a lavorare per Germanwings nel mese di settembre 2013.

Ebbene sarebbe stato proprio quest’ultimo a far scendere con premeditazione l’aereo, questo è quanto riferiscono le autorità locali, sebbene l’indagine sia solo all’inizio.

E’ partito da 12mila metri ed è sceso a 2mila e lo ha fatto con una azione volontaria, c’è un comando per la discesa“, afferma il procuratore di Marsiglia, Brice Robin.

Dalle registrazioni audio registrate dalla scatola nera, si sente il comandante che bussa alla porta per entrare, ma dall’altra parte nessuno risponde o apre. Ma si sente bene che il copilota respira in modo tranquillo, quindi nel momento della discesa “è vivo e cosciente“. “E non c’è nessun altro in cabina“. “Ha voluto distruggere l’areo“.

Sempre dalla scatola nera è emerso che i passeggeri erano tranquilli, non si sono accorti di nulla fino a quando, pochi minuti prima dello schianto hanno iniziato ad urlare.

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