La Corte dei diritti umani di Strasburgo ha condannato il nostro
Paese perché responsabile del pestaggio di un italiano avvenuto nel luglio 2001, in occasione del G8 di Genova, a seguito dell’irruzione della polizia nella scuola Diaz.
Tale sentenza è stata pubblicata oggi sul sito web.
Secondo i giudici l’uomo, Arnaldo Cestaro, che all’epoca dei fatti aveva 62 anni, è stato vittima di violenze e sevizie paragonabili a tortura, violando l’Italia l’articolo 3 della Convenzione europea sui diritti umani.
Per questo motivo il nostro Paese dovrà ora risarcire l’uomo con la somma di euro 45.000.
Nella scuola elementare Diaz dove aveva sede uno degli uffici del Genoa Social Forum, nella notte tra il 21 e il 22 luglio le forze dell’ordine fecero irruzione con modi violenti perché convinti di trovare i “black block”, ferendo molte persone.
Sempre per la stessa vicenda, la giustizia italiana ha condannato in via definitiva nel 2012 per falso ideologico una dozzina di dirigenti della polizia.
Prescritto, invece, il reato di lesioni gravi per il quale erano stati condannati in precedenza nove agenti.
Cestaro fu colpito alla testa, sulle braccia e le gambe, riportando fratture multiple, per le quali fu successivamente operato a Genova.
Secondo la Corte “nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti”.