Le cure per la fecondazione eterologa non dovranno essere più a totale carico dei pazienti.
Lo ha stabilito la terza sezione del Consiglio di Stato, che sospende così, in via del tutto cautelare, una delibera della Regione Lombardia che stabiliva, il contrario.
Non sarà più, a carico dei cittadini, l’intero importo del trattamento, che varia da un minimo di 1500 ad un massimo di 4 mila euro.
Risultato a cui si è arrivati dopo una serie di ricorsi firmati da realtà come Sos infertilità e Medicina democratica.
Secondo il Consiglio di Stato, quella della fecondazione eterologa, rimane una questione complessa e delicata.
Ma questo non giustifica la “disparità di trattamento sotto il profilo economico tra la procreazione medicalmente assistita omologa e quella eterologa”.
Anche perché bisogna considerare un altro aspetto, ovvero il “diritto alla salute inteso come comprensivo anche della salute psichica oltre che fisica”.
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