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A margine del vertice Ue, che si è tenuto in queste ore a Bruxelles, in seguito alla richiesta di aiuto avanzata dall’Italia dopo la tragedia del peschereccio che ha fatto oltre 900 morti, l’Unione Europea metterà a disposizione il triplo dei fondi necessari per la missione Triton, incassando la stessa cifra di Mare Nostrum.

Gli Stati membri, intervenuti al summit, Francia, Germania, Gran Bretagna e Italia, nel tentare di arginare i flussi migratori nel Mediterraneo, metteranno a disposizione più navi, che interverranno anche per il soccorso, solo se necessario.

Il presidente del Consiglio europeo Tusk ha annunciato anche si sta cercando di capire come fare, per distruggere le navi dei trafficanti, ancora vuote, prima che possano partire.

Soluzione che dovrà individuare l’alto rappresentate Federica Mogherini, nel rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani, perché al di là della cornice legale, e della necessaria copertura Onu, il governo di Tripoli (uno dei tre presenti in Libia e non riconosciuto dall’Ue) ha già lanciato il suo altolà, facendo sapere, attraverso il suo ministro degli Esteri Muhammed El-Ghirani, che “non accetterebbe mai che l’Ue bombardi presunte basi di trafficanti”.

Sulla lotta agli scafisti dall’accordo di oggi, si prevede anche un aumento del sostegno a Tunisia, Egitto, Sudan, Mali e Niger, tra gli altri, per monitorare e controllare le frontiere, rafforzando le operazioni Pesd gia’ in corso nella regione.

Purtroppo, però, l’Italia resta, ancora una volta, sola sul fronte dell’accoglienza. Nessuno degli Stati intervenuti ha offerto il proprio sostegno per la ricollocazione di rifugiati e migranti.

Il Regno Unito – ad esempio – darà il suo contributo sia dal punto di vista del budget, sia sul piano dei mezzi, fornendo ad esempio navi ed elicotteri, ma il contributo britannico è subordinato alle giuste condizioni, ovvero che le persone salvate siano portate nei Paesi sicuri più vicini, come l’Italia e che non chiedano asilo in Gran Bretagna“, la richiesta del premier Cameron.

La Merkel, ha, invece, precisato: “Siamo pronti a sostenere l’Italia ma la registrazione dei rifugiati deve essere fatta in modo adeguato secondo le regole Ue. Svezia, Germania e Francia da sole accolgono il 75% dei rifugiati nell’Ue”.

Ma nonostante questa chiusura, il premier Renzi sostiene che è “Un grande risultato, i quattro punti sono gli stessi di cui ho parlato e questo è motivo di grande soddisfazione. Si combattono i trafficanti in accordo al diritto internazionale: la lotta ai nuovi schiavisti è una emergenza ed esigenza per tutti noi”, sottolineando anche che “Si è scelto di implementare le politiche dell’Unione Europea sui diritti dei migranti, sia per i Paesi di arrivo che per quelli di transito. Inoltre cerchiamo di rinforzare la solidarietà con una serie di iniziative, soprattutto per i paesi membri di frontiera, quelli più esposti, e valutare ogni opzione per ricollocare su base volontaria degli Stati membri le persone soccorse”.

Finalmente la volontà di tutti di affrontare il tema della Libia dal punto di vista politico. Abbiamo riunito prima del Consiglio europeo i tre altri partner del G7 europeo e con loro abbiamo discusso di una serie di questioni. A Francia e Regno Unito abbiamo chiesto supporto per il mandato Onu” ha concluso Renzi.

Il presidente della Commissione ha invece commentato l’accordo ottenuto col summit con queste parole: “Avrei voluto che fossimo più ambiziosi sulla questione dei rifugiati, ma non è stato possibile, la nostra riflessione continuerà per arrivare ad una proposta a metà maggio”.

I leaders dell’Ue, si sono impegnati infatti per un vertice, nei prossimi mesi, a Malta insieme all’Unione africana.

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