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Gli sversamenti di petrolio in mare sono dannosi per l’ecosistema e la salute dell’uomo.

Oltre a causare danni a volatili e pesci le conseguenze sono devastanti anche per il turismo.

A rischio, inoltre anche la riproduzione delle specie e dell’uomo perché tale sostanza nociva attraverso l’alimentazione penetra nel nostro organismo.

Ecco allora che uno degli ultimi disastri ambientali, avvenuto al largo delle coste spagnole che ha visto l’affondamento di un peschereccio carico di petrolio, ha fatto si che si ponesse l’accento su tale problematica.

Una grossa chiazza scura di combustibile, lunga 70 chilometri ha portato i ricercatori, dopo un lungo studio, alla scoperta di una soluzione eco-sostenibile.

L’American Chemical Society ha scoperto che basta una soluzione a base di soia a ripulire i mari da questa sostanza inquinante, in tempi, tra l’altro celeri e senza il ricorso a soluzioni chimiche invasive che rischiano di fare ancora più male all’ambiente e all’uomo.

Grazie, infatti, all’utilizzo di un disperdente a base di lecitina di soia è possibile ottenere risultati ancora più stupefacenti rispetto all’attuale utilizzo di due solventi capaci di ripulire il mare, ma di nuocere gravemente alla salute.

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