Papa Francesco è stato accolto a Torino, in una piazzetta Reale gremita di persone, per un incontro con il mondo del lavoro.
Ha scelto di dare un segnale forte spiegando: “La mia visita a Torino inizia con voi. Voglio innanzitutto esprimere la mia vicinanza ai giovani disoccupati, alle persone in cassa-integrazione o precarie; ma anche agli imprenditori, agli artigiani e a tutti i lavoratori dei vari settori, ma soprattutto a quelli che fanno più fatica ad andare avanti”.
In prima fila anche l’amministratore delegato Fca Sergio Marchionne, Lavinia Elkann e alti dirigenti Fiat.
Poi una donna, Alexandra Martino, 38 anni, delegata Fim alla Maserati di Grugliasco, si è rivolta al pontefice ringraziandolo tante volte, nei suoi discorsi ha “sottolineato la difficile condizione della donna nel mondo del lavoro”.
Bergoglio si è poi diretto al Duomo di Torino, per una venerazione alla Sacra Sindone, in occasione dell’Ostensione e bicentenario di san Giovanni Bosco.
Dove è rimasto seduto per alcuni minuti con lo sguardo rivolto verso il Telo, lasciandosi guardare, come anticipato el suo videomessaggio per l’Ostensione televisiva del 2013.
Per Santo Padre, accostarsi al Sacro Lino rappresenta «non un semplice osservare, ma un venerare, uno sguardo di preghiera». «Un lasciarsi guardare da questo Volto che ha gli occhi chiusi, il volto di un defunto, che misteriosamente ci guarda, e nel silenzio ci parla».
Il Pontefice argentino di origini torinesi ha poi invitato tutti a lasciarsi «raggiungere da questo sguardo, che non cerca i nostri occhi ma il nostro cuore. Ascoltiamo ciò che vuole dirci, nel silenzio, oltrepassando la stessa morte. Attraverso la sacra Sindone ci giunge la Parola unica e ultima di Dio: l’Amore fatto uomo, incarnato nella nostra storia; l’Amore misericordioso di Dio che ha preso su di sé tutto il male del mondo per liberarci dal suo dominio». Questo Volto «sfigurato assomiglia a tanti volti di uomini e donne feriti da una vita non rispettosa della loro dignità, da guerre e violenze che colpiscono i più deboli… Eppure il Volto della Sindone comunica una grande pace; questo Corpo torturato esprime una sovrana maestà. È come se lasciasse trasparire un’energia contenuta ma potente, è come se ci dicesse: abbi fiducia, non perdere la speranza; la forza dell’amore di Dio, la forza del Risorto vince tutto».
Dopo la contemplazione, il Papa ha toccato con molta delicatezza la teca che conserva la Sindone.
Successivamente si è recato a pregare davanti alla tomba del beato Pier Giorgio Frassati (1901 – 1925), il «santo giovane e dei giovani».
Infine ha celebrato la Santa Messa in una piazza gremita da milioni di persone.
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