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tunisia
Secondo la tv di Stato tunisina, le vittime della strage di ieri, avvenuta su una spiaggia di Sousse, tra due hotel, ammonterebbero a 39. Trentasei i feriti, molti di nazionalità tunisina, britannica, tedesca e belga.

La città sotto attacco, è la capitale del turismo della Tunisia. Presa di mira da uomini armati di kalashnikov che hanno sparato all’impazzata su una spiaggia gremita di persone.

Secondo testimonianze i terroristi sarebbero arrivati via mare. Gli hotel colpiti, il Riu Imperial Marhaba di Port El Kantaoui, a 10 km dalla città, e il Port el Kantaoui.

A bordo di una imbarcazione, una volta scesi sulla terra avrebbero cominciato a colpire soprattutto gli stranieri.

Un attentatore è morto durante uno scontro a fuoco con la polizia. Si tratta di Seifeddine Rezgui, studente 23enne residente a di Qayrawan, città santa a 60 km da Sousse, incensurato. Un altro è stato arrestato nei pressi dell’autostrada. Ma almeno tre sarebbero riusciti a far perdere le tracce.

Intanto il presidente, Beji Caid Essebsi avverte: “la Tunisia è stata colpita al cuore, ma prenderà misure dolorose ma necessarie”.

“La guerra non riguarda più solo le forze di sicurezza e l’esercito ma tutti i cittadini”.

Il capo dello Stato conclude “Oggi è un giorno difficile per la Tunisia ma anche per la Francia e il Kuwait, anch’essi colpiti da sanguinosi attentati”.

Dopo la notizia il ministro inglese Cameron ha deciso di riunire il comitato interministeriale d’emergenza ‘Cobra’, per decidere sul da farsi.

“Faremo tutto quello che possiamo per portare aiuto. Offriremo la nostra solidarietà per combattere insieme il male del terrorismo. Stavolta è toccato a Tunisia e Francia, ma può capitare ovunque”.

D’accordo anche il ministro degli Interni Angelino Alfano che ha elevato l’allerta terrorismo nel nostro Paese: “Non c’è nessun paese a rischio zero, e per questo oggi abbiamo elevato l’allerta per i luoghi sensibili, diramando l’allerta alle prefetture e alle questure per presidiare i luoghi più a rischio”.

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