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parkinson cure
I neuroni possono stare a portata di “telecomando”. A rivelarlo è una ricerca congiunta eseguita dall’Istituto italiano di tecnologia e BioRobotica del Sant’Anna di Pisa, che ha messo a punto una nuova terapia contro il morbo di Parkinson capace di stimolazione la via “wireless” dei neuroni.

Un sistema non invasivo, che eviterebbe al paziente l’applicazione di elettrodi eliminando così il rischio di tossicità e di allergie grazie all’utilizzo di biomateriali.

Un nuovo passo in avanti verso la cura di malattie degenerative, grazie anche alla collaborazione internazionale tra ricercatori italiani e asiatici della Waseda University di Tokyo.

Che ha analizzato il meccanismo che porta verso la stimolazione neuronale, andando ad individuare quelli che sono i canali della membrana cellulare coinvolti nel fenomeno.

Risultati che hanno dimostrato anche, come l’elettricità delle nanoparticelle sia il requisito fondamentale per ottenere l’eccitazione dei neuroni, aprendo così a prospettive interessanti che spaziano dalla neuroprostetica alla medicina rigenerativa nella cura del Parkinson.

E oltre al cervello, possibile anche la rigenerazione del nervo periferico e la stimolazione sensoriale, ad esempio la stimolazione del nervo acustico nel caso di alcune tipologie di sordità.

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