Gli esecutori del delitto sono due stranieri residenti nella Bergamasca: un indiano e un pakistano, ai quali i coniugi avevano venduto la loro precedente pizzeria chiamata Dolce e Salato, fallita di lì a poco.
Le due attività concorrenziali tra loro e poco distanti l’una dall’altra.
Questo il movente del duplice omicidio dei signori Seramondi, maturato per rivalità di mercato e accordi economici non rispettati.
Gli assassini erano ancora in debito con le vittime e non nelle condizioni di poter pagare.
Inoltre i rapporti di buon vicinato tra i quattro si erano incrinati quando a causa di un’ordinanza emessa del Comune di Brescia nel 2010, veniva imposto alla pizzeria Dolce e Salato di chiudere alle 22, per motivi di ordine pubblico, mentre alla pizzeria da Frank veniva data la possibilità di restare aperta anche tutta la notte.
Recuperata in un campo, anche l’arma del delitto. Si tratta di un fucile a canne mozze, riconoscibile anche nella telecamera di sicurezza installata all’interno della pizzeria, e lo scooter di cui era visibile la targa lungo le telecamere installate in strada.
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