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Al via la riforma del processo canonico di nullità del matrimonio, voluta da Papa Francesco. Tra le maggiori novità la gratuità e la brevità dell’iter burocratico.

Conferita al vescovo diocesano la responsabilità di essere lui il giudice competente a pronunciare la sentenza quando le ragioni della nullità risultano evidenti o riguardano la mancanza di fede che può aver viziato il consenso dei coniugi.

Lo ha stabilito il pontefice che ha riformato le procedure del Codice di Diritto Canonico dopo ben tre secoli.

Con la riforma varata da Papa Francesco, anche quando il vescovo stabilirà che si faccia un processo ordinario, esso dovrà celebrarsi entro un anno al massimo, e la sentenza divenire esecutiva se non ci sarà appello o le motivazioni di questo saranno manifestamente infondate. Non ci sara’ più bisogno dunque di due sentenze conformi, che allungavano di molto i tempi.

“La legge non entrerà in vigore domani ma sarà esecutiva a partire dall’8 dicembre”.

A spiegarlo è mons. Pio Vito Pinto, decano della Rota Romana e presidente della Commissione speciale per la Riforma del processo matrimoniale canonico.

La riforma introdotta da Papa Francesco vuole essere la prima risposta alle attese di tanti divorziati risposati che chiedono di poter ricevere di nuovo l’Eucaristia.

La riforma tiene conto infatti anche del motivo principale per il quale e’ richiesta la nullita’ matrimoniale, cioè il desiderio di perfezionare una nuova unione stabile e felice tornando a vivere i sacramenti.

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