E’ in arrivo per la sanità romana una vera e propria rivoluzione, dopo 21 anni di attesa, che porterà anche a considerevoli tagli.
Le Asl della Città capitolina infatti passeranno da 5 a 3, uniformandosi così alla nuova mappa dei municipi cittadini (a loro volta diminuiti da 19 a 15) e su base unica per gli acquisti e gare di tutte le aziende sanitarie del territorio.
Si passerà dunque alla fusione tra B e C dando vita ad un’unica realtà con quasi seimila dipendenti, che servirà 1,3 milioni di cittadini di tutto il quadrante Est: dal Tiburtino all’Eur.
«Con il decreto di modifica dei programmi operativi già firmato che prevede l’accorpamento delle Asl Roma C e Roma B, e dopo la già avvenuta integrazione delle Asl Roma A ed E, si realizzerà un nuovo e diverso assetto territoriale delle aziende sanitarie della città di Roma – ha spiegato il governatore del Lazio Nicola Zingaretti – per meglio rispondere alle nuove esigenze del territorio di Roma Capitale, dopo la riduzione dei municipi».
«La riduzione delle Asl di Roma da cinque a tre, oltre che alla riduzione delle spese per gli organi aziendali (direzioni generali, amministrative e sanitarie), risulta funzionale per dare piena operatività alle reti ospedaliere dell’emergenza e tempo-dipendenti – ha aggiunto ieri Zingaretti. Le risorse recuperate dalla riduzione delle spese e delle duplicazioni oggi esistenti verranno impiegate per il potenziamento della rete territoriale».
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