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fecondazione assistita
Una nuova bocciatura alla legge 40 sulla fecondazione assistita, anche se questa volta parziale, arriva da parte della Corte costituzionale.

E’ illegittimo l’articolo della legge in cui si contempla “come ipotesi di reato” la condotta di “selezione degli embrioni” anche nei casi in cui questa sia “esclusivamente finalizzata ad evitare l’impianto nell’utero della donna di embrioni affetti da malattie genetiche trasmissibili rispondenti ai criteri di gravita'” stabiliti con la legge sull’aborto e “accertate da apposite strutture pubbliche”.

Non è reato per la legge selezionare embrioni sani nel caso serva a evitare l’impianto di embrioni affetti da gravi malattie genetiche trasmissibili.

La Consulta dichiara dunque infondata la seconda questione di legittimità sollevata dal tribunale di Napoli, riguardante la sanzione penale prevista per le condotte di ‘soppressione’ di embrioni.

Eugenia Roccella, parlamentare di Area Popolare dichiara “La Corte Costituzionale conferma la posizione assunta con la precedente sentenza sull’accesso alla procreazione assistita da parte di coppie fertili, ma portatrici di patologie genetiche. In coerenza con quella decisione, dunque, non è reato selezionare gli embrioni affetti da patologie genetiche. In teoria niente di nuovo; resta però lo sconcerto per la decisione della Consulta di aprire a forme di selezione a fini eugenetici, con la cancellazione del divieto esplicito previsto fino ad oggi dalla legge 40”.

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