Fbi indica luoghi italiani ad alto rischio attentati. Nel mirino anche Duomo, Scala e San Pietro

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Dagli Stati Uniti e dall’Fbi arrivano alcuni nomi di obiettivi sensibili che potrebbero essere colpiti da eventuali attacchi terroristici. Si tratterebbe di San Pietro a Roma, del Duomo e della Scala di Milano.

La segnalazione indica anche l’eventualità di un possibile attacco con le stesse modalità messe in atto negli attentati terroristici del 13 novembre a Parigi.

Al tempo stesso l’Fbi indica al nostro Paese cinque presunti terroristi, indicandone solo i nomi, senza altri riferimenti come luogo e data di nascita.

E pertanto il Viminale commenta così tali informazioni, spiegando che «La segnalazione americana è seria e precisa, ma nello stesso tempo generica».

Gli apparati investigativi e di intelligence si augurano che dopo la prima indicazione possano arrivare ulteriori dettagli, che chiariscano lo scenario del possibile attacco in Italia.

«Roma e Milano sono le finestre dell’Italia che si affacciano sul mondo – spiega un funzionario al vertice del Viminale – e se l’Fbi avesse invece segnalato un possibile attacco a Cuneo o Isernia, pur nella sua genericità sarebbe stato più preoccupante».

Il livello di allerta, come spiegato più volte dal ministro Alfano, è giusto alla soglia 2, ovvero ad un gradino sotto quello della dichiarazione di stato d’emergenza. E anche se generico, l’allarme americano non deve essere sottovalutato, anche perché arriva a poca distanza dal Giubileo.

Infatti, non solo a Roma, il livello di sicurezza è stato innalzato. Messe in campo forze dell’ordine, polizia municipale ed esercito.

Nelle tre circolari che il capo della polizia, il prefetto Alessandro Pansa, ha diramato dopo il 13 novembre, viene spiegato che tutte le forze di sicurezza disponibili sono state impegnate nella vigilanza del territorio.

Mettendo in atto un controllo serrato e capillare diffuso non solo agli obiettivi «sensibili». E ancora, viene spiegato che anche porti, aeroporti, stazioni, grandi centri commerciali, piazze di ritrovo, di aggregazione sono sotto osservazione, da migliaia di uomini, perché ritenuti tutti luoghi a rischio, possibili bersagli.

Per il Giubileo, poi, Roma ma anche i luoghi del «turismo religioso» sono sotto stretta vigilanza, e nel timore di possibili attacchi anche dal cielo, è stato proibito l’uso di droni, per tutta la durata dell’evento religioso.

Maggiore controllo e rafforzamento anche da parte dell’intelligence.

Giovanna Manna

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