Barack Obama ha chiamato Recep Tayyip Erdogan esprimendo il proprio sostegno da parte di Usa e Nato alla Turchia e al suo diritto a difendere la propria sovranità dopo che Ankara ha abbattuto un jet russo che avrebbe violato lo spazio aereo turco.
Il presidente americano è d’accordo con Erdogan sulla necessità di evitare un’escalation con Mosca. Ma il premier russo Medvedev ribatte che si tratterebbe di “Azioni criminali e di una frattura con la Nato”.
Medvedev sottolinea infatti che si stanno mettendo le basi per “una pericolosa escalation dei rapporti tra Russia e Nato, che non può essere giustificata con alcun interesse, compresa la protezione dei confini”.
Intanto l’abbattimento del jet russo è ancora un giallo. Prima che il jet venisse colpito, i due piloti sarebbero riusciti a lanciarsi con il paracadute. Gruppi di ribelli siriani avrebbero sostenuto di aver sparato a entrambi mentre stavano atterrando, ma Mosca conferma solo la morte di uno dei piloti dichiarando che l’altro è salvo e non sarebbe caduto nelle mani dei ribelli anti Assad.
Nato e Ankara sono d’accordo: “Jet russo ha sconfinato” nella provincia sudorientale di Hatay mentre volava nei pressi del confine, a seimila metri d’altezza. Dopo 10 avvertimenti di cambiare rotta nell’arco di 5 minuti, rimasti senza risposta, gli F-16 turchi hanno sparato “rispettando le regole d’ingaggio”.
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