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“Noi dobbiamo annientare i terroristi, non accontentare i commentatori. E la cosa di cui non abbiamo bisogno è un moltiplicarsi di reazioni spot senza sguardo strategico. Tutto possiamo permetterci tranne che una Libia bis. Se protagonismo significa giocare a rincorrere i bombardamenti altrui, no grazie. Abbiamo già dato. L’Italia ha utilizzato questa strategia in Libia nel 2011. Quattro anni di guerra civile dimostrano che non fu una scelta felice”.

Queste le parole del premier Renzi in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera in apertura di prima pagina, in cui si sofferma
sui nodi dell’economia, delle banche e delle elezioni.

“Davanti a Daesh e tutte le forme di terrorismo noi siamo pronti, anche militarmente. Se ci sarà una strategia chiara ci saremo. Ma perché questo accada adesso è cruciale un accordo a Vienna sulla Siria e uno a Roma sulla Libia: ci stiamo lavorando”, dice ancora Renzi.

“L’Italia è una forza militare impressionante. Abbiamo più truppe all’estero di tutti gli altri, dopo gli americani e come i francesi”, ma “la guerra è una cosa drammaticamente seria: te la puoi permettere se hai chiaro il dopo”.

Foto Ansa

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