Dai danni dell’inquinamento al degrado ambientale, dall’urbanizzazione massiccia all’emarginazione sociale. Sono solo alcuni dei temi affrontati attraverso le immagini, le fotografie di una mostra, che ritraggono, in maniera chiara, netta e drammatica, la difficile condizione del mondo circostante, della nostra amata Terra.
“Sorella Terra”, questo il nome scelto per l’esposizione fotografica di National Geographic Italia allestita a Palazzo Braschi e aperta al pubblico fino al prossimo 28 febbraio.
Una presa di coscienza su quanto sta accadendo nel mondo, intorno a noi, a causa di un irresponsabile deterioramento delle risorse naturali da parte della mano dell’uomo.
E come ha sottolineato più volte anche il santo padre papa Francesco, durante le sue diverse omelie e nella stessa enciclica “Siamo arrivati ad un punto di non ritorno, la terra è ferita, serve una conversione ecologica”.
E proprio al testo del pontefice che si è ispirato National Geographic decidendo di allestire questa mostra che apre in concomitanza proprio con il Giubileo straordinario proclamato per la fine del 2015 e con l’accordo sul clima firmato tra i vari capi di Stato, di recente a Parigi.
Nell’esposizione troviamo scatti di Steve McCurry, autore della celebre immagine della bambina afghana, o di John Stanmeyer, che in questa mostra espone anche la foto vincitrice del World Press Photo 2014, e ancora, Mark Thiessen, Tyrone Turner, Mike Theiss, Luca Locatelli e molti altri e “ci riguardano e ci toccano molto da vicino”.