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Le donne in gravidanza sono le più esposte al virus Zika, e pertanto, dovrebbero evitare viaggi nei Paesi dove è presente.

Le linee guida pubblicate dal Ministero della Salute, saranno affisse sotto forma di poster in porti e aeroporti, dopo l’allarme lanciato giovedì scorso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Il virus Zika «si sta diffondendo in maniera esplosiva» ha dichiarato il direttore generale dell’Oms Margaret Chan, che ha presieduto un incontro informativo con gli Stati membri.

Secondo una stima della stessa Organizzazione, il virus potrebbe infettare 3-4 milioni di persone nelle Americhe, 1,5 milioni delle quali in Brasile, dove – da meno di un anno a questa parte – sono nati più di 4mila bambini con microcefalia, una malformazione neurologica che comporta una crescita ridotta del volume del cervello e della circonferenza cranica, con possibili danni neurologici anche gravi. Ci sono forti sospetti che tra questa patologia e il virus Zika contratto dalle donne in gravidanza ci sia un legame.

L’Oms ha anticipato che sta per essere pubblicato anche uno studio. Il consiglio quindi, per fronteggiare l’emergenza e non correre rischi è quello di evitare id recarsi in questi paesi a rischio.

Sulla base delle informazioni e dei bollettini epidemiologici internazionali si possono distinguere: Paesi in cui sono in corso epidemie di virus Zika a rapida evoluzione, con trasmissione in aumento o diffusa (Colombia, Brasile, Suriname, El Salvador, Guiana Francese, Honduras, Martinica, Messico, Panama, Venezuela) e Paesi in cui vengono segnalati casi e trasmissione sporadica a seguito di introduzione recente del virus (Barbados, Bolivia, Ecuador, Guadalupe, Guatemala, Guyana, Haiti, Porto Rico, Paraguay, Saint Martin).

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